[Andriy Shevchenko]

“La mia casa era quella di via Ravizza, non distante da San Siro, dove una sera con Beckham, Favalli e Nesta ci siamo messi a giocare a calcio nel piccolo giardino. Ogni tanto il pallone finiva al di là del muro, sul prato del vicino. Quando accadeva urlavamo palla, come si fa da bambini, ma non rispondeva nessuno. Per fortuna ne avevamo una scorta da far fuori. Non eravamo esattamente silenziosi, un paio di schiamazzi ci sono scappati. A un certo punto abbiamo sentito il campanello suonare. Ci siamo guardati negli occhi, pensando: ecco, forse qualcuno si è arrabbiato per il casino che stiamo facendo, ed è venuto a dircelo.In effetti, una volta aperta, davanti alla porta abbiamo trovato il vicino di casa. Con quattro palloni in mano, che sembrava un giocoliere. Con la faccia un po’ così.«Scusate ragazzi, questi sono vostri?»«Sì, Paolo…»Paolo Maldini.Il mio vicino di casa era Paolo Maldini.Siamo scoppiati a ridere. Avevamo appena trovato un nuovo partecipante per la nostra partitella improvvisata.«Preferirei essere schierato difensore, se possibile…» disse Paolo.Insieme stavamo bene, eravamo un bel gruppo.”

[Andriy Shevchenko]

Fonte: autobiografia “Forza gentile”.

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.