Davide Santon

Lui non era nè titolare, nè riserva. Nè aprrezzato , nè epurato. era nel limbo. Eppure quando alla Roma è arrivato lo Special One, si era attivata la modalità-amarcord, perchè lui è quasi suo figlio , il bimbo prodigio. Difensore eclettico dalla falcata impetuosa, naturalmente portato per il calcio, che calzava a pennello nell’Inter del Triplete e passato in Nazionale per osmosi . Doveva fare la carriera strabiliante, ma poi è cambiato qualcosa : ” Mourinho è l’allenatore che mi ha lanciato, ha sempre creduto in me . Più che un allenatore è stato un motivatore per me, mi ha aiutato tantissimo. Quando è arrivato qualche calo per me, è stata dura, pensi a tante cose, ci sono pressioni, infortuni e partite non belle. Tutto però capita per un motivo “.L’anno scorso lo volevano all’estero, lo voleva qualche grosso club di serie B. Alla fine, si sono dimenticati tutti. Adesso lui potrebbe giocare una partita sola e poi saltarne cinque per colpa del ginocchio destro. Anche se è fuori servizio anche il sinistro. Giocando a certi livelli , rischierebbe la protesi. Questo lo ha condannato alla solitudine calcistica. Per fortuna, gli hanno tenuto compagnia le solite cretinate dei presunti esperti di calcio : “Quello ruba lo stipendio”. Da domani non le sentirà più : Davide Santon smette di giocare a 31 anni

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Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.