Fabio Grosso

“«Cos’hai pensato prima di batterlo?»
Questa è la domanda che, da quel 9 luglio, mi hanno sempre fatto tutti.
Non ho mai risposto, perché una risposta non ce l’ho. Quella sincera sarebbe: «Boh».
Sembra incredibile ma è così.
Forse, mentre guardavo il pallone dell’ultimo rigore contro la Francia, non pensavo a niente.
C’è invece un quesito che nessuno mi ha posto, purtroppo.
«Fabio, cos’avresti cambiato di quei due anni che vi hanno portati a diventare prima un gruppo di granito e poi Campioni del Mondo?»

Avessi la bacchetta magica o il telecomando della macchina del tempo, muterei la mia ultima corsa, proprio dopo quel rigore decisivo in finale.
La farei più breve, andrei da Buffon e lo abbraccerei, in attesa di tutti gli altri compagni.
Nessuno, all’esterno, deve commettere l’errore di pensare che il Mondiale l’abbia vinto un solo calciatore: è stato il trionfo del “tutti insieme”.
È anche per questo che, al momento di andare sul dischetto, non ho provato paura.
Anzi, avevo tanta voglia di calciare quel pallone, e questa voglia derivava dalla follia positiva di quel percorso che avevamo condiviso dal primo all’ultimo giorno.
Lippi, alla fine degli allenamenti, ci faceva calciare i rigori, però senza obblighi: «Ragazzi, chi se la sente resti pure…». Non ci caricava di alcun peso, eravamo liberi di scegliere.
Ci divertivamo, però intanto ci preparavamo per un possibile futuro.
Provavamo a pensare di essere dei rigoristi, e un po’ io lo ero per davvero: fin da giovane, di gol dagli undici metri ne ho segnati abbastanza.
Ovviamente quello di Berlino se lo ricorderanno tutti, per sempre, tanto che ancora oggi la gente mi ferma per strada e mi ringrazia. E questo mi rende orgoglioso.”
Buon compleanno a Fabio Grosso, uno degli eroi di Berlino… ❤️
Quanta nostalgia, soprattutto in questi giorni.
Fonte: “la nostra bambina”

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.