Graziani-Pulici: “i gemelli del gol”

“Non eravamo gelosi l’uno dell’altro e in campo non ci scontravamo mai. Sapevamo sempre quale posizione prendere. Poi eravamo diversi, anche nel vestire: io ero da Rolling Stones e lui da Beatles. Eravamo rivali ma mai gelosi, volevamo dimostrare di essere i migliori. Giocavamo solo per il bene della squadra. E poi avevamo i cross di uno come Sala. Non mi pare poco”Nel 1972 Orfeo Pianelli acquista dall’Arezzo un giovane centravanti di nome Francesco Graziani, lasciandolo in prestito per una stagione in Toscana. Gli inizi in granata fanno intravedere le grandi potenzialità del ragazzo di Subiaco, ma un rapporto non proprio idilliaco con i tecnici, Giagnoni prima ed Edmondo Fabbri poi, ne ritardano la completa esplosione. Come da lui stesso dichiarato, in una recente intervista rilasciata per il Guerin Sportivo, la vera svolta avverrà nella stagione 75/76 con l’arrivo in panchina di Luigi Radice;”… Radice è quello a cui devo di più umanamente e professionalmente. Era un allenatore moderno, studiava il calcio olandese in maniera ossessiva. Quando segnavo un gol invece di farmi i complimenti mi diceva: “Ne dovevi segnare altri due”. All’inizio mi lamentavo, poi ho capito. Ha insegnato a non accontentarmi e questo ha pagato molto”.Stagione che porterà in dote l’ultimo storico scudetto granata e che di fatto consegnerà ad imperitura memoria l’accoppiata Pulici/Graziani come i gemelli del gol.

Fonte: https://www.facebook.com/SerieA-Remind-102459365464266/

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.