Marcello Lippi

“Di giocatori forti ne ho avuto tanti, nessuno si offenderà se dico che Zidane sia stato il più forte in assoluto che abbia mai allenato.
Il più grande di tutti negli ultimi 20 anni.
Voi avete visto quello che ha fatto in campo; non potete capire cosa riusciva a fare in allenamento, era uno spettacolo, una persona speciale, un ragazzo eccezionale.
Zizou era il leader tecnico, tutti gli davano la palla perché risolveva qualsiasi situazione, era “lo schema”: si smarcavano sapendo che li avrebbe visti e lanciati.

Era molto concentrato, ci teneva sempre a far bene. Ha avuto un momento difficile all’inizio, quando non riusciva a giocare come voleva.
Venne da me un po’ affranto: “Mister, non riesco a esprimermi, forse è meglio che me ne vada”.
Lo guardai e gli dissi: “Ma sei impazzito? Ti assicuro una cosa: finché sarò allenatore della Juve tu giocherai sempre!”.
Si mise a ridere, ci stringemmo la mano, quella domenica segnò due gol. Non si fermò più.
Lo incontravo ogni tanto la sera, rientrando a casa dal ristorante, in piazza Carlo Alberto. Erano le dieci e lui era lì che giocava a pallone con amici algerini, a volte senza scarpe. Gli dicevo: “Zizou, ma che fai! Rischi di farti male!”.
E lui: “Tranquillo, mister, sto con amici”.
Quello per lui era importante, gli amici, anche se era un big mondiale.
Da tecnico rispecchia il suo “io” calciatore. Zizou aveva una grande capacità: comunicava senza parlare tanto. Bastava un gesto. Mi sembra sia lo stesso anche ora in panchina”.
[Marcello Lippi]
Fonte: Gazzetta dello Sport

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.