Nedo Sonetti

“In panchina ci stavo molto bene. Ultimamente, per non perderne il contatto, ho usato quella in giardino per allenare mio nipote Riccardo… fisicamente è una “belva”, come il nonno!
Quando giocavo, stopper alla Reggina in C, allenavo già la mente a fare l’allenatore.
A 40 anni però, benché avessi già vinto quattro campionati ero ancora nel mezzo della gavetta. Oggi invece basta fare benino una stagione che ti spacciano per un fenomeno.
Quali sono i mali che affliggono il calcio?

Ai vertici si sono moltiplicati gli incompetenti che fanno pure la voce grossa.
La televisione è sempre in fuorigioco, queste telecamere che vanno alla ricerca degli ignudi negli spogliatoi, con questi giocatori che li vedono e restano imbalsamati come dei fagiani, mi fa pensare che è bene darsi una ridimensionata. Ma purtroppo il calcio ormai è solo televisivo.
Nessuna sfida ai media però. Mai fatto silenzio stampa in vita mia e ho sempre tenuto rapporti civili e intelligenti, con quella stampa che si comportava alla stessa maniera. In caso contrario con me non c’era da scherzare…
Sono credente, ma non ho mai disturbato Dio per una partita. Quelli che si fanno il segno della croce davanti a 80mila spettatori sapendo che poi li vedranno milioni davanti alla tv li ho trovati sempre un po’ patetici.
Mai bestemmiato in campo e per quelli che lo fanno la squalifica è troppo poco, io saprei bene come punirli…
Devo dire grazie al calcio ogni giorno, perché mi ha dato tanto e tolto molto poco.
Mi ha arricchito economicamente, ma soprattutto come uomo, permettendomi di confrontarmi con tanta gente e di scoprire che avevo una personalità tosta che mi è servita a difendermi.
Soprattutto fuori dal campo dove la vita è molto più dura”.
82 anni oggi, buon compleanno Nedo Sonetti… quanto ci manchi! ❤️
Fonte: avvenire

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.