Tim Sparv

“Per questo Mondiale migliaia di vite sono andate perdute. Ma se restiamo in silenzio ora, potrebbero essere prese decisioni in futuro che porteranno a ancora più morti. So che può essere difficile comprendere il vero costo umano di questa Coppa del Mondo. Solo l’anno scorso abbiamo visto alcune notizie terribili sul bilancio delle vittime da quando è stato assegnato nel 2010. Febbraio 2021: più di 6.500 lavoratori migranti sono morti in Qatar.Agosto 2021: più di 15.000 lavoratori morti per motivi “inspiegabili”.È orribile. Questo è pazzesco. Il Qatar ha smentito i numeri riportati dalle organizzazioni per i diritti umani, e a gennaio lo ha fatto anche la FIFA, affermando che solo tre persone sono morte nella costruzione degli stadi. Ma c’è poco da credergli.Io penso al marito che cerca di mantenere la sua famiglia in Nepal, in India o in Bangladesh e se ne va al lavoro per alcuni anni. Quando arriva in Qatar, si rende conto: “cazzo, sono stato ingannato”. Lavora 16 ore al giorno a 40°C e vive essenzialmente in baracche con i suoi datori di lavoro che gli prendono il passaporto e si rifiutano di pagarlo. Quel lavoratore si suicida o muore per ragioni che non vengono mai adeguatamente spiegate. I suoi cari però hanno perso il capofamiglia e restano gravati da debiti. I bambini hanno perso il padre. Una moglie ha perso il marito. Puoi moltiplicare queste tipo di storie per migliaia. È una tragedia enorme.Hanno calcolato cosa accadrebbe se tenessimo un minuto di silenzio per ogni lavoratore migrante morto per trasformare questo Mondiale in realtà.Un minuto per ogni vita umana. Un minuto per ogni padre, fratello, figlio….Le prime 44 partite si sarebbero giocate in silenzio. Sono numeri che fanno male al cuore.

“[Tim Sparv, ex giocatore della nazionale finlandese]

Fonte: The players tribune.

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.