Antonio Conte

“Mentre studiavo per fare l’allenatore decido di fare una specie di “viaggio di formazione” che coinvolga anche Elisabetta. Destinazione Olanda.
Il mio obiettivo è studiare da vicino i metodi di Van Gaal, un maestro di calcio. Un uomo che, parlando di sé con alcuni giornalisti, si è definito con orgoglio «arrogante e dominante».
Andiamo al centro sportivo dell’AZ una prima volta e siamo fortunati: l’allenamento è a porte aperte.
Non stacco gli occhi un attimo da Van Gaal, nemmeno quando guarda l’orologio tra un esercizio e l’altro.

Alla fine della seduta penso di avvicinarlo e presentarmi, ma poi prevale la timidezza e lascio perdere. Il giorno dopo torniamo, ma l’allenamento è a porte chiuse.
Ci provo lo stesso.
«Facciamo gli indifferenti» dico a Elisabetta. Troviamo uno spiraglio ed entriamo. Dopo poco mi sento toccare una spalla. Non mi volto.
«Ancora un momento, Betta. Cinque minuti e andiamo, giuro.»
Di nuovo quel tocco, per la verità un po’ troppo pesante per essere di Elisabetta.
«Dai, Betta…»
«Scusami, Signore…»
Mi giro e vedo in piedi dietro di me un uomo enorme. Sembra il fratello cattivo di Ronald Koeman, un ex giocatore olandese dal fisico imponente. È un uomo della security del club.
«Stai spiando Mister Van Gaal? Non puoi stare qui!»
Cerco di spiegarmi come posso: «non sono una spia… sono un vecchio calciatore della Juventus» dico, non vedendo in lui nessuna reazione.
È una sfinge. Una sfinge piuttosto arrabbiata.
«Vorrei solo vedere l’allenamento di Van Gaal.»
Niente.
Elisabetta ride come una matta vedendomi provarle inutilmente tutte per intenerire il Koeman della sicurezza.
«Ho capito chi sei ma qui non puoi restare» è la sua risposta definitiva.
Finisce che prima di andare via gli faccio pure l’autografo, ma devo dire addio a Van Gaal.”
[Antonio Conte]
Fonte: autobiografia “Testa, cuore e gambe”

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.