Taranto – Milan 3-0 1980 nel giorno di Sant’Ambrogio

Taranto – Milan 3-0 nel giorno di Sant’Ambrogio.
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Ogni squadra di Calcio ha una propria Storia costellata anche di rovinose cadute e pagine nere. I cosiddetti “punti più bassi mai toccati”.
Una che appartiene al Milan si giocò il 7 dicembre, giorno oltretutto dedicato al patrono meneghino Sant’Ambrogio.
Era il 1980 è quel giorno divenne una data storica per il Taranto Calcio.
La squadra pugliese annientò, allo stadio “Jacovone”, il Milan versione “piccolo diavolo” condannato dalla Giustizia Sportiva alla serie B per lo scandalo del calcio-scommesse che aveva determinato una penalizzazione anche per il Taranto, di 5 punti da scontare in quella annata. Annata oltretutto apertasi con una tragedia.

Antonio D’Angelo, regista della squadra appena ceduto al Rende, perse la vita in un incidente stradale mentre si dirigeva in Calabria per la sua nuova destinazione. Un destino tragico, considerato che inizialmente D’Angelo aveva rifiutato il trasferimento.
Era ancora fresco il dolore per la morte di Erasmo Iacovone, ucciso qualche anno prima proprio a causa di un incidente stradale. La tragedia di D’Angelo fu doppiamente dolorosa.
Quella prima domenica del dicembre ‘80, lo stadio Jacovone registrò il tutto esaurito, con circa 25 mila spettatori. Sugli spalti non c´era posto nemmeno per una formica. Il Taranto veniva da tre sconfitte consecutive, ma il fascino del Milan era troppo forte.
All’appuntamento con la partita più prestigiosa della stagione, i padroni di casa si presentarono al gran completo.
Seghedoni schierò Ciappi tra i pali, Chiarenza e Beatrice terzini, Ferrante in mediana, Falcetta stopper e Picano nel ruolo di libero, Gori all’ala destra, Cannata e Pavone centrali di centrocampo, Mutti e Cassano con compiti prettamente offensivi completavano lo scacchiere pugliese.
Sull’altro versante, Giacomini, il mister con la chioma sempre ordinata, dovette fare a meno del portiere titolare Piotti (rimpiazzato da Vettore) e del nazionale Fulvio Collovati. La linea difensiva faceva invidia a parecchie squadre di A, così composta da Tassotti, Maldera, Minoia e con Franco Baresi libero. Mediana con Buriani, De Vecchi e Romano, quindi Novellino, Cuoghi a supporto della punta Antonelli.
La prima frazione di gara non riservò emozioni.
Al 44’, lo “Jacovone” esplose in un urlo di gioia per il gol del vantaggio dei padroni di casa, firmato da Bortolo Mutti. Cross dalla fascia destra a tagliare la linea difensiva milanista, stacco perentorio del numero 9 del Taranto, piazzato al centro dell’area piccola, e per Vettore non vi fu scampo. Nella ripresa, il Milan provò a raddrizzare la partita. Giacomini potenziò l’attacco, inserendo subito Vincenzi al posto di capitan Maldera e, a metà ripresa, Battistini per Cuoghi. Il diavolo tentò qualche sortita con Buriani ma l’estremo difensore Ciappi fece buona guardia tra i pali del Taranto.
Incapace di trovare la via del gol, il Milan fu infilzato altre due volte nel finale di partita. Il raddoppio lo firmò l’ala sinistra Cassano, giocatore proveniente dalla zona vecchia di Bari. La sua fu una giocata spettacolare, capace di ridicolizzare, con una serie di dribbling ubriacanti, un pilastro come Franco Baresi, per poi tirare imparabilmente in porta.
A dare alla vittoria del Taranto i segni dell’impresa da consegnare alla storia, giunse, poco prima dello scadere, il terzo gol, ancora di Mutti, al termine di un micidiale contropiede. Il centravanti raccolse una corta respinta del portiere milanista e depositò nella porta sguarnita davanti agli occhi di uno spaesato Tassotti.
Il povero ed incolpevole Vettore, la cui unica presenza da titolare della sua breve militanza milanista coincise con la peggiore giornata stagionale della squadra rossonera, fu costretto per la terza volta a raccogliere il pallone dalla porta.
Taranto-Milan 3-0, una impresa da tramandare ai posteri.
Mister Seghedoni fu osannato dalla tifoseria locale. La prodezza della squadra pugliese fu mediaticamente amplificata dal turno di riposo della serie A.
La Domenica Sportiva affidò a Bruno Pizzul il servizio sulla disfatta del Milan e per tutti i tifosi tarantini fu una serata indimenticabile.
Esteban Aureliano Buendia-la poesia del calcio-facebook-

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.