Attilio Lombardo

“Quale giocatore mi ha colpito di più agli Europei? Non è un modo di dire: davvero tutti.
I senatori, Bonucci e Chiellini, si sono caricati sulle spalle la responsabilità di un gruppo di ragazzi di ventidue o ventitre anni.
Bernardeschi, che ha tirato due rigori pesantissimi. Florenzi, partito per giocare, costretto a fermarsi dopo 45 minuti contro la Turchia e poi rientrato alla grande nell’ultima. Emerson che aveva giocato pochissimo al Chelsea è stato favoloso.
In quel periodo non c’è mai stato un momento di nervosismo. Zero.
Un altro merito di Mancini è aver tenuto tutti sulla stessa sintonia: ventisei persone per quarantacinque giorni, non è facile eh.

Invece anche Castrovilli, Raspadori, sono stati fondamentali: malgrado sapessero che la partita dopo sarebbero andati in tribuna, si allenavano alla grande, sono stati fantastici.
Io cercavo di stemperare la tensione, di portare buonumore.
Come? Convivendo con loro, come si fa tra compagni. Io ho origini della zona di Napoli e mi mettevo a cantare in napoletano con Insigne, Donnarumma, Immobile. Poi si aggiungeva anche Salsano. Dopo un po’ tutta la squadra non solo cantava, ma parlava anche in napoletano.
Gli ultimi secondi della finale poi sono stati incredibili.
Qualche istante prima della parata di Donnarumma tutti eravamo convinti che Jorginho avrebbe segnato. Quando Pickford ha parato il rigore ho guardato il tabellone ho detto:
“Se segnano andiamo a oltranza. Ma se Gigio parasse… Vai, che glielo para!!!” E così è stato, anche se lui non se ne era nemmeno accorto.
Il segreto della vittoria? Facile: Mancini.
La squadra ha un’identità pazzesca e gliel’ha data lui.
Ha puntato sui giovani, alcuni all’inizio del ciclo non avevano mai fatto una partita in Europa. E nei momenti chiave ha saputo allentare la tensione: prima della finale, quando nella riunione tecnica ha inserito Spinazzola tra i titolari, si è sciolto il clima teso che si respirava.
Dopo il fischio finale sono stato il primo ad abbracciare Mancini, così gli ho detto semplicemente: “Robi, cosa hai fatto, cosa hai fatto Robi!”
E sono sempre emozioni… buon compleanno Attilio Lombardo! ❤️
Fonte: “La Repubblica”
📷: profilo Instagram Lombardo

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.