Gigi Cagni

“Il calcio si è snaturato quando nella scala dei valori al primo posto ha messo i soldi.
Se credi nel denaro, alla fine perdi. Succede nel calcio e succede nella vita.
Il calcio moderno è ruffiano perché è sparita la meritocrazia e perché mi sembra che questa nuova generazione di allenatori pensi più che altro ad apparire, vanno dietro alle mode.
Stanno facendo passare l’idea che vince il sistema di calcio e non il giocatore: è una grossa fandonia, ma finisce che poi la gente ci crede.

Il calcio non educa e vi faccio un esempio.
Abito a Chiavari, sulla strada di casa c’è una scuola elementare, la mattina vedo i genitori che vanno a prendere i loro figli, si fanno dare lo zaino e lo portano loro. Ma dico: si può? Ma è così che educhiamo i nostri ragazzi?
Parto da qui per arrivare al calcio: non ci sono più educatori e anche nel calcio italiano – eccolo il grande problema – stiamo tirando su una generazione di eterni ragazzini.
Sai qual è il vero dramma? Nel calcio non si insegna più la sofferenza, non si insegna più a perdere.
Ogni sconfitta sembra un fallimento, invece è solo un passaggio, ma bravo chi lo capisce.
Una volta entravi in uno spogliatoio e ti sentivi parte di un gruppo, ora non è più così.
Si ragiona individualmente, ognuno si fa gli affari propri.
Quando anni fa ho letto che in nazionale gli azzurri avevano camere singole ho pensato: è finito tutto.
Il calcio è condivisione.
Solo così si cresce, altrimenti si resta quello che si è, nel bene e nel male.”
[Gigi Cagni]
Fonte: Avvenire

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.