Claudio Ranieri

“A noi giocatori Claudio è piaciuto subito, sia come uomo che come allenatore: non si può dire nulla sul suo curriculum, ha allenato squadre importanti, ma ha anche la dote di saper ridere di sé quando cerca una parola in inglese, magari aiutato da uno dei giocatori, o quando se ne esce con una delle sue espressioni; all’inizio della stagione venne fuori “dilly-ding, dilly-dong”, la sua campana immaginaria, che usava quando pensava che uno di noi non stesse facendo attenzione, e subito iniziammo a ripeterla tutti.

Ci sono volte in cui non si riesce a capire se Claudio stia scherzando o no, come durante il riscaldamento, quando devi fare allungamenti per gli inguini; lui è lì che ti osserva e a un certo punto urla: “Allunga bene! I tuoi inguini, non i miei!”
Tu non puoi fare altro che sorridere e pensare: “Ma che sta dicendo?”
L’analisi dell’avversario è sempre stata molto importante al Leicester, ma quella di Claudio è incredibilmente meticolosa: sa tutto della squadra che dobbiamo incontrare, addirittura quante volte l’esterno destro ha crossato con il piede destro o con il sinistro – è questo il livello di approfondimento.
Claudio aveva questa capacità di metterci sempre un po’ di ironia, che non solo alleggeriva l’atmosfera, ma dava la sensazione che lo staff e i giocatori fossero sulla stessa lunghezza d’onda, lavorando seriamente ma divertendosi allo stesso tempo.”
[Jamie Vardy]
Fonte: autobiografia Vardy “dal nulla la mia storia”.

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.