Giuliano Giuliani

“Quando la sua cartella clinica arriva a Milano nella primavera del 1996, tra le mani di uno dei luminari italiani della lotta all’Aids come Mauro Moroni, il quesito del medico è spontaneo, definitivo:
«Dove è ricoverata questa persona?».
I parametri sono quelli di un malato terminale, senza più speranze.
Un paziente che dovrebbe trovarsi sotto costante controllo medico. Giuliano invece, dopo la crisi violentissima dell’ultima estate, ha ripreso la sua vita, entrando periodicamente in ospedale per controlli e terapie.

L’unica certezza, anche quando confessa agli amici che ormai ci siamo – ormai non c’è più molto tempo –, è la sua voglia di vivere, di assaporare ancora una volta le piccole cose. Di incontrare le persone a cui vuole bene. Di cenare fuori, come fa anche pochi
giorni prima della crisi finale. E soprattutto ha voglia di sentire la piccola mano di Gessica crescere nella sua, che è una mano grande ma dalle dita sottili, dalle nocche nodose.
Giuliano accompagna la piccola a scuola fino all’ultimo giorno, le dà un bacio in fronte, le dice
«fai la brava», come ogni papà, perché il rapporto con le figlie femmine è sempre qualcosa di speciale.
Poi entra in ospedale per farsi il vaccino antinfluenzale, perché quella tosse negli ultimi giorni
non gli dà tregua. E lui non riesce più a togliersi di dosso quel freddo cattivo, quello della vita che se ne sta andando…”
[Paolo Tomaselli – Giuliani, più solo di un portiere]
Oggi che è la giornata mondiale della lotta contro l’Aids, vogliamo ricordare il grande Giuliano Giuliani, ex portiere tra le altre, di Verona, Napoli e Udinese, morto il 14 novembre 1996 dopo aver contratto il virus dell’HIV.
Riposa in pace Giuliano. ❤

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.