Sono Davide Rosato, il figlio di Roberto Rosato . Io seguo il calcio, ma è cambiato. Ora i valori sono completamente diversi. I calciatori sono molto più attaccati al Denaro e soprattutto una volta c’era un maggiore attaccamento e rispetto per la maglia . Mio papà ha portato nel cuore sia la maglia del Torino con la quale è nato e ha avuto la fortuna di crescere calcisticamente al Filadefia, sia quella del Genoa, con la quale ha chiuso la sua carriera. Poi ha amato molto il Milan ed è sempre stato onorato nel vestire una maglia cosi gloriosa. Quando ero piccolo, mi raccontava sempre dei duelli con Sandro Mazzola e di quello con Gerd Muller nella partita del secolo. E Gerd Muller poi venne a trovarci ad Alassio per passare una giornata in spiaggia tutti assieme. Il campione tedesco e papà erano grandi amici . Il lunedì era il giorno libero e andavamo a Pino Torinese, dove papà aveva fatto costruire una casa col suo amico Giorgio Ferrini. E con mia mamma ricordiamo il Paron Rocco, che fu come un padre. Infatti lo volle al Milan, perché oltre che grande calciatore, lo riteneva una persona seria . Una volta, durante un allenamento papà deve aver sbagliato qualcosa e il Paron lo rimprovera “Ciò Roberto tua sorella”. Papà lo guarda stranito e Rocco :“Giusto tu non hai sorelle”.La famosa frase “Chi ha paura, rimanga sul pullman” Rocco la diceva spesso, anche prima della famosa partita di Buenos Aires, e tra loro c’era una tale empatia che papà era sempre il primo ad alzarsi . Papà mi raccontò diverse volte anche di quella palla salvata contro i tedeschi sulla linea : era riuscito ad arrivare in cielo con le gambe, preferendo un intervento del genere, ad uno di testa. Ma di quel salvataggio non si è parlato molto.Eh già, ma Roberto Rosato realizza una prodezza più bella di un gol. E poi vinciamo comunque 4-3
Fonte: Racconti Rossoneri – D. Volpato
