Stefano Tacconi

“Nell’83 ho fatto pressione al presidente Boniperti per fare uscire di scena Zoff, dicendogli: “O lui, o me”. Boniperti apprezzò la mossa. Si accorse della mia personalità e nel giro di poco tempo mi ritrovai titolare nella Juve con Zoff al mio fianco come allenatore. Sentivo dentro di me di essere pronto e di essere un grande portiere, così non ho fatto altro che accelerare i tempi. Ho sempre avuto un carattere forte ed è per questo che sono diventato il migliore.Non ho davvero nulla da rimproverarmi. Ho avuto la fortuna e la capacità di vincere tutte le Coppe Europee giocando sempre da protagonista, inclusa la Coppa delle Coppe che oggi non viene più giocata. Ed è per questo che rimarrò per sempre nella storia del calcio.Nessuno come me. Non lo affermo con presunzione, ma con assoluta certezza: nessuno oggi è ai miei livelli. I portieri di oggi mancano di grinta e di determinazione, elementi fondamentali per distinguersi in campo. Senza questi requisiti non emergi dalla mischia.Il calcio oggi solo una questione di business. Le partite vengono presentate in Tv facendo credere ai tifosi che quello che stanno guardando sia il migliore incontro del mondo e con i migliori calciatori sul mercato: in realtà, poi, ti rendi conto che la maggior parte delle volte ti hanno venduto solo fumo e che i giocatori sono delle mezze calzette. Ai miei tempi era tutto diverso: c’era agonismo, professionalità e meno business, che è la rovina del calcio di oggi. Se poi vogliamo dirla tutta ci sono giocatori che guadagna troppo per quello che valgono: ragazzini di 19 anni ingaggiati per cinque milioni all’anno…”

[Stefano Tacconi]

Fonte: Rivista Vero

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.