[Zlatan Ibrahimovic]

“Un po’ di tempo fa ero in Sardegna, sono passato a salutare Silvio Berlusconi nella sua villa e abbiamo scherzato un po’ su tutto, anche sull’amore.Mi è sempre piaciuto incontrare il presidente, anche se ogni volta mi chiedeva di tagliarmi i capelli. Quando arrivava a Milanello, non c’era bisogno di vederlo, lo sentivi nell’aria e, quando entrava nella stanza, chiunque fosse all’interno raddrizzava le spalle, cambiava postura, sembrava che smettesse di respirare. Ammiro le persone che trasmettono quest’aura di potere, che ti incutono rispetto e anche un po’ di timore.Ricordo la sera della mia presentazione a San Siro, prima di Milan-Lecce, nel 2010. Scendo incampo, saluto il pubblico con la mia maglia nuova, poi salgo in tribuna per seguire la partita. Berlusconi mi fa sedere accanto a lui e a Adriano Galliani.Guardiamo il primo tempo, poi, all’inizio del secondo, il presidente mi fa: «Ibra, ti spiace spostarti di un posto che sta arrivando una persona molto importante?».«Ma certo. Si figuri…»Mi sposto, scala anche Galliani. Mi aspetto un politico o un dirigente di un grande club.Passano dieci minuti, ma non arriva nessuno. Il seggiolino resta vuoto.Dopo un quarto d’ora, tutti si alzano e avanza una donna bellissima, con dei tacchi vertiginosi. Si accomoda.Berlusconi si sporge verso di me e mi fa l’occhiolino: «Persona molto importante…».”

[Zlatan Ibrahimovic]

Fonte: autobiografia “Adrenalina”.

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.