Domenico Berardi

Lui c’era ai tempi del vivaio. Lui c’era ai tempi della serie B. Lui c’era al primo anno di serie A, salvando la squadra a colpi di triplette e quaterne. E non aveva nemmeno vent’anni. Lui c’era quando si è arrivati in Europa League. Lui c’era con Gazzola, Vrsaljko, Acerbi, Paolo Cannavaro, Politano, Lorenzo Pellegrini, Sensi. Poi è diventato campione d’Europa. L’autogol che ha rotto il ghiaccio alla prima con la Turchia : provocato da lui. Assist con la Svizzera: suo. Il corner che ci ha dato la Coppa a Wembley : disegnato da lui . Lo ricorda qualcuno ? Anche tra quelli che si sono buttati nelle fontane ?Ma non è tutto bello, ovviamente. La sua maturazione è stata tumultuosa fra cartellini rossi, cambi di progetto, la morte del presidente, compagni che se ne andavano. Anche questa estate : eliminazione (meritata) in Coppa Italia, litigio col tifoso (?) e la partenza di altri protagonisti delle ultime annate. Per completare il quadro, quel furto in casa corredato dai soliti quattro imbecilli che commentano soddisfatti (?) sui social . Lui è diventato la sua squadra : quando pronunci il suo nome, si tramuta in Sassuolo. Succede pochissime volte ormai. Anzi, non succede più . Oggi s’impazzisce per il calciatore che bacia avidamente la maglia e due settimane dopo, gira i tacchi e se ne va. A baciare un’altra maglia.A proposito, quando hanno chiesto a Franco Causio quale calciatore apprezza di più , ha risposto semplicemente :Domenico Berardi

E ieri sera un altro gol pazzesco e decisivo .

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Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.