Marco Di Vaio Due

Non ha il 9, non è un armadio a quattro ante come i centravanti delle grandi storie. Ma porta la Salernitana in serie A segnando in tutti i modi. E poi quasi la salva.Nemmeno al Parma ha il 9 e nemmeno quel giorno, ma ha due buone palle gol: una la manda sul palo esterno, l’altra sul portiere . E’ un Milan-Juve da vertice, come spesso accade. Mentre San Siro ribolle, il Milan è avanti 1-0 e ha in porta Dida in forma strepitosa e pronto a tutto. E’ tardi, minuto 84 e palla a Trezeguet, che gli fa la sponda veloce, ma un po’ svolazzante : lui arrota il mancino e la spedisce all’incrocio. Milan-Juve 1-1 .Poi quando i compagni lo cercano per l’abbraccio, si sente in dovere di dare una spiegazione: prende il dito indice e lo porta alla testa. Perchè sono pazzo, lasciatemi stare. Sono Marco Di Vaio . Faccio il gol solo se è difficile . E si fa una risata.Un po’ di Nazionale, ma non si stabilizza e va all’estero. Quando torna, riparte dal Genoa. Al Bologna gli danno una chance e soprattutto gli danno quella maglia, la numero 9: lui ricambia salvando due volte consecutive la squadra . A suon di gol.Poi Bologna gli rende omaggio così.Semplicemente.A proposito, buon compleanno

il calcio latino

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.