Roberto Martinez

“Lasciate che vi racconti una storia da cui si capisce che tipo di persona è Carlo.
Un giorno mia moglie era andata a Stamford Bridge in macchina per vedere una partita e l’aveva lasciata nel parcheggio sotto lo stadio.
Quando andò a riprenderla non partiva, si era accesa la lucina dell’olio.
Lei aprì il cofano per controllare e si avvicinò un signore. «Scusi, c’è qualche problema?»

Era Carlo.
Credo si stesse rilassando nel parcheggio e, ancora con il completo del Chelsea indosso, si tirò su le maniche della camicia e rabboccò l’olio nella macchina di mia moglie.
E non sapeva che fosse mia moglie, lo avrebbe fatto per chiunque: era appena finita una partita e fu se stesso, diede una mano a chi aveva bisogno, ed ecco, credo che alleni allo stesso modo.
Cerca di aiutare la gente, di capirla, di tirare fuori il meglio dai ragazzi.
Il segreto del suo successo in situazioni ad alta tensione, alle prese con grandi aspettative e top player, è tutto qui.
Lui è così: non finge mai di essere quello che non è, è sempre se stesso.
Lo vedo come un vero gentleman: è iper-rispettoso e non pretende di essere quello che non è, che nel calcio di oggi è piuttosto raro.
A questo va aggiunta la sua formula vincente: fa in modo che la sua squadra lavori, giochi e vinca unita.”
[Roberto Martinez]
Fonte: “Il leader calmo”.

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi risiede. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.